mercoledì 21 giugno 2023

Sono tornata 1: La vita che rotola e la pandemia che frena

Eccoci di nuovo qui. Sono tornata!

Ho di nuovo tempo e idee da dedicare a questo blog.

Questa volta ho deciso di raccontarvi un po' di me, delle avventure che ho vissuto negli ultimi anni e di come mi hanno portata ad avere finalmente il tempo di dedicarmi alla scrittura, ma con la serenità di uno stipendio, come mi ero ripromessa da ragazza, scegliendo di non scrivere per vivere, per non ritrovarmi a fare per forza ciò che più amo, rischiando di finire con l'odiarlo.

Gli ultimi dieci anni sono stati molto faticosi, la mia vita ha rotolato a velocità vorticosa trascinandomi con sé in vicende complesse che si avvicendavano senza lasciarmi il tempo di riflettere, figuriamoci di elaborare e sedermi a scrivere.

Oggi sono qui di nuovo con un bagaglio straordinario di conoscenze e competenze da condividere con voi, acquisite sul campo... della

vita, della disabilità adulta, delle relazioni familiari e soprattutto dell'adolescenza con tutti i suoi affascinanti e contraddittori intrecci di spregiudicatezza ed ansia, autonomia ed appartenenza, ansia di immediatezza e futuro.

Il covid ha fermato la ruota del criceto in cui tutte e tutti correvamo senza sosta. 

La pandemia ha stravolto la mia vita, soprattutto in positivo. Come molti sono stata costretta a rallentare e questo mi ha permesso di riflettere su ciò che volevo veramente, quello che era davvero importante per me.


"La vita è una serie di occasioni abilmente travestite da problemi" è la versione che preferisco di una serie di riflessioni che collegano problemi e opportunità, è un po' il mio mantra, anche se spesso mi girano le palle, perché preferirei molte meno occasioni e una vita più tranquilla, in parte ci sto riuscendo, semplificando ciò che posso, accogliendo ciò su cui non ho potere e soprattutto dedicandomi a ciò che amo.

Il covid mi ha colta nel turbinio di una vita da pendolare su carri bestiame, che dalla mia casetta nel verde alle porte della Brianza, mi vomitavano col bolo umano cui ero mio malgrado appiccicata, nella città più mitteleuropea e più stressata d'Italia.

Gli spostamenti a Milano sono mediamente un'ora all'andata e una al ritorno, che si aggiungono alle 7/8 di lavoro, portandole a 10 su cinque giorni a settimana, per un totale di almeno 50 ore fuori casa.

Quando ci sei dentro non te ne accorgi quasi, ma di fatto non ti rimane più tempo per vivere. 


...continua...

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un abbraccio a voi e un bacio ai vostri figli!


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