mercoledì 4 luglio 2012

Umiliazione in educazione

Vi segnalo l'articolo:

http://genitoricrescono.com/lumiliazione-come-mezzo-per-educare/

davvero molto interessante anche la discussione che ne segue, sull'uso di internet e facebook.

Sebbene l'articolo non sia che uno spunto, lo userei per un'analisi di caso, vale a dire una riflessione, senza volontà di giudizio o condanna, ma per analizzare una situazione tipo che
potrebbe capitare a ciascuno di noi.
In questo blog ho sempre promosso una pedagogia positiva, convinta che solo le cose buone, agite nel reale interesse e per il bene dei bambini, possano aiutarli a crescere sereni, sicuri, fiduciosi in se stessi e nella vita. Perciò la mia opinione in merito all'episodio è che si tratti di una modalità educativa che rasenta la violenza psicologica e che non possa portare altro che male.

Guardo la foto della bimba costretta a tenere in mano il cartello umiliante, si capisce che sta piangendo e penso che a quei genitori sia successo quello che tantissimi genitori di adolescenti sperimentano: si sono vergognati della figlia e sapevano benissimo di essere in parte responsabili del suo comportamento, anzitutto perchè si è ubriacata e secondo perchè ha postato foto che la danneggiavano.
La punizione per questo comportamento era già nel fatto stesso di essersi umiliata da sola anche se
solamente il sostegno di una rilflessione adulta poteva portarla a capirlo. Perciò renderla consapevole dell'errore, del danno causato a se stessa e di rimando ai suoi genitori, sarebbe stata una punizione più che sufficiente. Darle un tempo in cui non accedere più alla rete, per poter riflettere ed elaborare l'accaduto, sarebbe stata una sanzione logica per una situazione in cui se tutto va avanti come prima, un adolescente tende a far finta di niente e rimuovere l'errore col rischio di ripeterlo.
Ma i genitori in questione non hano saputo agire con consapevolezza delle loro emozioni negative, decantandole, elaborandole, scegliendo una strada per renderle utili e positive nel rapporto e nel cammino di crescita insieme alla figlia, le hanno scaricate tutte sulla ragazzina, vendicandosi. La loro azione grida: "tu ci hai fatto vergognare di essere i tuoi genitori, ora tu ti vergognerai di essere nostra figlia". Cosa c'è di adulto in questo comportamento? Nulla! A cosa può portare una modalità educativa a tal punto coercitiva e umiliante? E se poi in puro stile puritano non si fosse nemmeno ubriacata e avesse solo postato una foto in cui reggeva una bottiglia di birra?
Questo episodio è sicuramente solo la punta dell'iceberg, le azioni della ragazzina che pare del tutto incapace di riflettere prima di agire, non sono altro che lo specchio della modalità di agire di genitori che non sono in grado di insegnarle un'autoriflessività che non possiedeono per primi. Anche per questo motivo quest'estate posterò delle riflessioni per arricchirci come persone prima che come genitori, sperando che le apprezziate.

Vendetta e umiliazione sono azioni da evitare sempre perchè non portano che male e ti torneranno indietro moltiplicate "sfuggi il ferire l'altro come un veleno" dicevano i nativi americani, "non rubare il neuà (la gioia di vivere) dell'altro" la cultura ebraica "rendi bene per male" quella cristiana, nelle filosofie orientali ogni azione malvagia fa regeredire nella scala Karmica delle reincarnazioni, ma soprattutto: vivere così, sempre in guerra, ci rende vittime di noi stessi e ci porta a vivere l'inferno su questa terra, per noi e le persone che più amiamo.
I nostri NO, ci devono essere proprio per dare un confine ed insegnare ai bambini a non oltrepassarlo nel rispetto di se stessi e degli altri, per insegnare loro a riflettere e considerare le conseguenze delle proprie azioni, la nostra educazione dovrebbe insegnare loro a non ferire, umiliare, vendicarsi!
Questi genitori si sono già puniti da soli agendo in questo modo, ma sono anche vittime di un sistema educativo che scarica ogni responsabilità sulla famiglia, ma poi nelle nostre scuole, tutto l'intero sistema si basa sulla competizione che è di per sè umilante per chi ha meno capacità o proviene da una realtà socio familare poco stimolante e in grado di aiutarlo. Se non bastasse, non sapete quante volte sono rimasta indignata e amareggiata di fronte ad insegnati che umiliavano e deridevano i bambini e i ragazzi di fronte alla classe, serenamente convinte che potesse essere di stimolo ad un maggiore impegno!
Vi dirò di più: sono fermamente convinta che non solo si dovrebbe evitare di umiliare, ma anche di riprendere e criticare chiunque di fronte agli altri, a maggior ragione se sono persone che ci hanno permesso di entrare nella loro sfera intima e si fidano di noi, come i figli, i compagni, gli amici: è una grave forma di tradimento. Se accade un episodio spiacevole è bene bloccarlo, ma parlarne a tu per tu in un secondo momento, che nella sua accezione negativa è "facciamo i conti a casa" o "i panni sporchi si lavano in casa propria", ma ha anche una valenza molto positiva di rispetto di un'intimità della relazione che non deve essere violata facendo "sceneggiate in pubblico", ma nemmeno frecciatine e battutacce.
Anzi, non pubblicherò nemmeno la foto della bimba, contribuendo a diffondere la punizione sul web... cerco immagini positive!
Ebbene: enorme spunto di riflessione e se qualcuno non la vede come me, sarei davvero contenta che ci arricchisse con il suo punto di vista! La verità non la possiede nessuno, forse a volte ci si può avvicinare con l'aiuto del pensiero e dello sguardo degli altri...

un abbraccio a voi e un bacio ai vostri bimbi,
Federica

4 commenti:

  1. Io sono d'accordo con te, anche per me la reazione dei genitori è sproporzionata e non mi piace, è una scelta che non mi sarebbe mai passata per la testa!
    I commenti all'articolo mi stanno mettendo dei dubbi, perchè anche io ho fatto un account facebook per i miei figli,che fanno le elementari anche se la mia ex moglie, la mamma, non era d'accordo. Sinceramente non capivo perchè, ma adesso che ho letto i pareri di altri genitori, mi rendo conto che forse sarebbe stato meglio non farlo, a questo punto però toglerglielo non è neanche giusto.
    Tu che dici?
    Gianni

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    1. Beh, Gianni, capisco la tua preoccupazione, perchè a questo punto agli occhi dei tuoi figli togliere facebook potrebbe sembrare un po' un "tradimento". D'altro canto capisco che se sei un Papà separato probabilmente facebook può essere un modo per avere più contatti con loro. Dal punto di vista pratico ci potrebbero essere molte soluzioni: sostituire facebook con skype, ad esempio, oppure spiegare loro che hai capito che è una cosa pericolosa. Del resto se si trattasse di uno scivolo e qualche genitore ti dicesse che suo figlio ci si è fatto male, non diresti loro che, anche se fino a quel momento lo hanno potuto fare, d'ora in poi è vietato?
      Il tuo post però suggerisce una riflessione più generale che mi sembra molto importante. Spesso la separazione è un momento di grossa sofferenza, di fallimento e lutto, paragonabile alla vedovanza, solo che in quel caso la società ti comprende, consola e protegge, invece chi si separa più difficilmente trova solidarietà ed aiuto, più spesso critiche, superficialità, quando non condanna. Ora, separarsi non è nè giusto nè sbagliato a priori, talvolta è semplicemente inevitabile e comunque ognuno ha la sua storia e non si possono dare giudizi. Se tutti intorno a te ragionano in termini di errore e di colpa, è più facile che tu sia portato a cercare un colpevole e a trovarlo nell'ex coniuge. La colpa di un conflitto o del fallimento di una relazione, se c'è, è sempre un po' di tutti e due, ma a mio parere se riuscissimo ad uscire da questa categoria sarebbe davvero meglio. Io credo sarebbe più saggio non cercare colpe, ma solo il modo di stare il meglio possibile dentro alla dolorosa rottura di un legame di coppia, per conservare tutto ciò che di buono c'è stato e ha unito quelle due persone, per mantenere una buona relazione genitoriale, che consenta ai bambini di non essere lacerati dalla separazione, come troppo spesso accade.
      Altrimenti capita come in questo caso che la comunicazione sia interrotta, che non ci si ascolti con attenzione perchè ogni cosa venga presa come una critica o una provocazione, anche quando invece capendosi, sarebbe possibile aiutarsi ad essere dei genitori migliori e a non fare degli errori.
      Ora Gianni, te la butto lì, non so se ci sta nella tua relazione con la mamma dei tuoi bimbi, ma dall'estrno mi sembra che la cosa più bella che potrebbe venire da questa tua nuova consapevolezza, sarebbe se potessi con lei sulla soluzione di questo problema, iniziando da una posizione di umiltà e dal riconoscimento di un errore da parte tua, spiegandole che non vuoi dare un dispiacere ai bimbi, chiedendole cosa ne pensa, se le sarebbe possibile controllare il loro accesso ad internet, dal momento che immagino stiano più con lei... insomma trovando insieme una soluzione o anche solo un accenno di dialogo, che nel tempo possa crescere insieme a voi e ai vostri bimbi. Che ne dici? Fammi sapere, se vuoi in forma privata alla mail.
      Un abbraccio,
      Fede

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  2. Io a volte sbrocco tipo la foto che hai messo in cima al post, ma anche se minaccio punizioni tremende, poi quando mi calmo ci ripenso e non credo proprio che avrei fatto una cosa simile a sangue freddo a mio figlio, anche se ancora sono troppo piccoli per internet.
    Però forse sarei stata più severa, non so esattamente che foto abbia postato la ragazzina e quanto avesse bevuto, ma una semplice ramanzina e il divieto di internet, mi sembrano un po' poco. Penso a tutte le cose più gravi che le sarebbero potute succedere e credo che effettivamente meriti una punizione più seria, anche se non di essere umiliata.
    Ciao, Annna

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    1. Carissima Anna, apprezzo che tu voglia portare un punto di vista differente. Credo che ogni genitore conosca i suoi figli meglio di chiunque altro, pertanto ritengo che giustamente poi quando ci troviamo nelle situazioni concrete decidiamo come modulare le nostre reazioni in base alla gravità dell'accaduto e a come siamo fatti noi, ma anche a chi ci troviamo di fronte.Può capitare ad esempio che ci comportiamo in modo differente con i nostri figli, conoscendo le sensibilità e i caratteri, perchè non sempre quello che va bene per uno, è la soluzione giusta per un altro, questo di solito li manda in bestia, ma spesso fare la cosa giusta non significa fare la stessa cosa con tutti.
      Io credo che la cosa veramente importante sia che ci troviamo d'accordo sul fatto che l'umiliazione non è una risposta, che serve dialogo e una sanzione per sottolineare che quella cosa è successa e non ci si può passare sopra facendo finta di niente. Anche se hai figli più piccoli, la coerenza educativa è alla base di un rapporto impostato bene, che porterà poi i suoi frutti in adolescenza. Io credo che a volte si possa anche passare sopra ad un piccolo errore e dare fiducia senza necessariamente punire, avvisando però che qualora la cosa si ripetesse, non potremo più accettare scuse, perchè nel momento in cui ci sia consapevolezza che una cosa è sbagliata, rifarla significa essere in malafede o non essere sufficientemente attenti alle proprie azioni.
      Sanzionare un comportamento ha senso se serve a far prendere atto delle inevitabili conseguenze delle proprie azioni, ma la paura della punizione non genera persone capaci di autoregolarsi, più probabilmente persone paurose e preoccupate più di essere adeguate alle situazioni che di espriemere realmente se stesse, perciò un po' infelici. Io credo che educare attraverso il dialogo e la fiducia, sia più potente che punire, anche se a volte è inevitabile.
      Stesso discorso per quando "sbrocchi", bello che tu lo ammetta, ma non arrenderti al tuo carattere, la rabbia è una pessima compagna di vita, per te e i tuoi bimbi. La rabbia è un circuito vizioso, più ti arrabbi, più ti arrabbieresti, per una questione di chimica del cervello. Però ci puoi lavorare, imparare ad accoglierla senza reprimerla, ma nemmeno esprimerla scaricandola sugli altri. Il trucco è accoglierla e lasciarla andare, decidendo serenamente come agire rispetto ad una determinata situazione, senza reagire in automatico per poi pentirti. Minacciare punizioni tremende non è utile nè a te nè ai tuoi figli, una frase detta con calma e fermezza ha infinitamente più valore.
      Poi, per carità: siamo umani, tutti quanti possiamo "sbroccare" ogni tanto, ma la nostra vita non è molto più bella quando non lo facciamo?

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