mercoledì 27 marzo 2013

Come ridurre l'aggressività

Trovo e pubblico questo articolo di Educare.it per offrirvi le basi scientifiche delle cose che ci siamo detti negli ultimi mesi!

Come punire e ridurre l’aggressività

La punizione è un atto complesso soprattutto se collegata all’aggressività. Per quanto riguarda i bambini, infatti, una punizione severa eguaglia l’atto aggressivo commesso offrendo un modello di comportamento prepotente alla persona il cui atteggiamento violento si sta cercando di eliminare.(1)
Infatti, i bambini che crescono con genitori aggressivi e punitivi sono anche loro inclini, una volta diventati adulti, a esprimersi nella stessa maniera. Olweus, psicologo norvegese, (2) (3) (4) durante una ricerca avvenuta all’interno del sistema scolastico del suo paese, è riuscito a ridurre del 50% la frequenza del comportamento aggressivo mediante l’addestramento dei docenti volti ad adottare interventi rapidi e ragionevoli. Tale ricerca prova che i bambini, se non hanno ancora formato completamente i propri valori, mostrano maggiore attitudine a non manifestare l’aggressività se la punizione è rapida e non severa.
Condizione necessaria per diminuire tali comportamenti diventa dunque non solo la rapidità ma anche la certezza del castigo. Numerosi studi dimostrano che l’aggressività non provenga solo dalle tensioni accumulate ma anche dalla soppressione delle emozioni. Freud indicava nella rabbia repressa uno stato potenzialmente pericoloso per l’individuo. Gli effetti positivi dell’esprimere tali sentimenti ad amici o conoscenti, senza patire in silenzio tenendosi tutto dentro, sono messi in evidenza da molti esperimenti.
Baron (5) sostiene che un modo per ridurre l’aggressività consista nel costringere la persona ad assumersi la sua responsabilità chiedendo scusa per la sua azione e promettendo che questa non si verifichi nuovamente. In un altro esperimento di Davitz(6) viene affermato che la rabbia non è di per sé qualcosa di sbagliato,in quanto facente parte delle natura umana ma il problema è la manifestazione della stessa. Un modo per ridurla, secondo quest’autore, potrebbe essere nell’insegnare ai bambini metodi costruttivi di relazionarsi l’un l’altro. Si può dunque affermare che l’aggressività, essendo un impulso istintuale, è presente in ognuno di noi ma, soprattutto nei bambini ancora non formati totalmente, si può imparare a gestire e ridurre in numerosi modi.


Bibliografia

(1) Aronson E., Wilson T., Akert R., Psicologia sociale,il Mulino, Bologna, 2009
(2) Olweus D., Bully/victim problems among schoolchildren: Basic fact and effects of a schoolbased discrimination make social identity more positive, in D. Pepler e K.Rubin ( a cura di), The development and treatment of childhood aggression, Hillsdale, Nj, Erlbaum, 1991, pp. 411-448
(3) Olweus D., Bullying at school: Knowledge base and an effective intervention program, in C.Ferris e T.Grisso ( a cura di), Understanding aggressive behaviour in children, New York, New York Academy of Sciences, 1996, pp.265-276
(4) Olweus D., Tackling peer victimization with a school-based invention program, in D.Fry e K.Bjorkqvist (a cura di), Cultural variation in conflict resolution: Alternatives to violence, Mahwah, Nj, Erlbaum, 1997, pp.215-231
(5) Baron R.A., Negative effects of destructive criticism: Impact on conflict, self-efficacy, and task performance, in “Journal of Applied Psychology”, 73, 1988, pp. 199-207
(6) Davitz J.,The effects of previous training on post-frustration behaviour, in “Journal of Abnormal and Social Psychology”, 47, 1952, pp.309-315.


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