giovedì 21 maggio 2020

Coronavirus e scuola: riprendiamoci il nostro ruolo!

red apple fruit on four pyle books


La scuola chiusa fino a settembre, i figli chiusi in casa, voi rinchiusi con loro, il lavoro che chiama e non sempre in smart-working con skype, i Nonni da tutelare, le baby sitter introvabili e... come si fa a fidarsi?

Lo so, sembra assurdo, grottesco e anche un po' drammatico e non si sa ancora nulla dei centri estivi, cioè si faranno, dicono, ma come?

Perché sembra assurdo, ma non lo è
Riaprire le scuole significherebbe movimentare milioni di bambini e ragazzi, per le strade, sui mezzi pubblici, metterli in contesti comunitari dove le distanze non ci sono, ammesso che sia possibile fargliele tenere, perché vallo a spiegare ad un bambino della materna (che non a caso chiamiamo moccioso), che deve tenere la mascherina e non può abbracciare o rotolarsi a fare la lotta con i compagni. Qualcuno obietterà che quelli più grandi però... quali? Quelli che ora sono in libera uscita per la città e nei parchi, assembrati e con la mascherina sul mento?
Sembra assurdo, ma non lo è, perché ammesso che si ammalino meno (ma non tutti...), si contagiano e riaprire le scuole sarebbe un potentissimo ed inarrestabile moltiplicatore di contagio in una situazione che dobbiamo tenere sotto controllo per essere certi di poter fornire cure a tutti.

Penso a voi ma soprattutto ai vostri bimbi e ragazzi, che oggi abbraccerei uno per uno o forse tutti insieme, privati della quotidianità, della libertà, degli amici, di quell'insostituibile luogo di battaglie, crescita e relazioni che è la scuola.
La scuola che sta per finire, è venuta a casa in questi mesi, con fatica ha cercato di adattarsi ed esserci comunque, ma non è la stessa cosa, molte famiglie non erano preparate nemmeno a livello tecnologico e motivare i figli a studiare in assenza di indicazioni chiare o addirittura di fronte al "tutti promossi" solo ultimamente ritrattato, non è semplice.woman in white shirt using Microsoft Surface Laptop 3 in Platinum
C'è una cosa importante che però vorrei dirvi. Nei molti anni in cui ho lavorato a scuola, commuovendomi di fronte alle faccine contente, emozionate, sveglie, vivaci, dei vostri figli il primo giorno di scuola, speravo con tutta me stessa che gli anni a venire non avrebbero spento la loro innata voglia di conoscere, apprendere, scoprire. 
Si perché la scuola, se non è gestita bene, da persone molto preparate tecnicamente ed umanamente (che ci sono eccome!) al compito importantissimo e delicatissimo cui sono chiamate, fa anche questo e rimotivare un bambino o un ragazzo quando è stato demotivato, ha perso autostima ed è convinto che tanto non ce la farà, è difficilissimo.
La buona notizia è che voi avete un ruolo fondamentale nell'incentivare la motivazione, l'attitudine ad apprendere, a ragionare, a problematizzare gli aspetti del quotidiano, a voler capire 

davvero il mondo, a farsi un'opinione personale sulle cose.love to learn pencil signage on wall near walking man
La famiglia è l'agenzia primaria dell'educazione e in questo momento potete riprendervi questo ruolo: la motivazione allo studio non è data tanto dal raggiungimento di una buona valutazione in pagella, ma soprattutto dal desiderio di conoscere per capire, di comprendere il mondo che ci circonda, di cui possiamo essere attori o comparse, che possiamo subire passivamente o in cui possiamo diventare protagonisti e operare cambiamenti. Allora parlate tanto ai vostri figli, fate loro domande, problematizzate la realtà insieme, andate a cercare risposte sul web, guardate video, interviste, conferenzethree person pointing the silver laptop computer, leggete libri, coltivate fagioli e insalata sul balcone, giocate a rubamazzo per insegnare le somme e il calcolo mentale, a dama e scacchi per la logica e la strategia, fate una torta per far comprendere concretamente le proporzioni e le equivalenze, aggiustate insieme a loro il rubinetto che perde da mesi o la riloga della tenda, fate insieme a loro le flessioni, lo yoga o la ciclette, sedetevi anche voi a disegnare con gli acquerelli, inventate con loro delle storie e scrivetele o dei giochi, parlate di politica, sport, cultura, arte, filosofia... guardate film, spettacoli teatrali, balletti, concerti rock, i grandi eventi sportivi...
two babies and woman sitting on sofa while holding baby and watching on tabletCondividete qualunque vostra competenza, interesse e passione, perché è questa la base della conoscenza, quella vera, quella che non si fa a scuola, ma nel mondo e che motiva i ragazzi ad andare a scuola ad approfondire gli stimoli che provengono dal mondo. 
Il loro mondo in gran parte siete voi e di solito siete troppo presi per condividere del tempo e delle riflessioni coi vostri figli che come voi sono fuori casa o impegnati nello studio almeno 8 ore al giorno.
Parlate di virus, di ospedali, virologi, dei pipistrelli, informatevi insieme a loro e spiegate quello che sta accadendo con parole adatte all'età, parlate di quarantena, libertà, convivenza civile, di manipolazione delle informazioni e di come informarsi nel modo corretto, di ammortizzatori sociali, lavoro, economia, decreti legge...
Questo potrebbe essere l'anno in cui i nostri figli capiscono perché è importante andare a scuola anche se si fa fatica, di essere dei privilegiati perché nella maggior parte del mondo non ci sono né scuole, né ospedali, né acqua corrente... cose così, cose che potete trasmettere solo voi, riappropriandovi di un ruolo importantissimo che vi compete e che da un senso al loro studio anche senza dovervi sedere accanto o litigare perché facciano i compiti.girl in pink sweatshirt


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